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Nel primo semestre dell’anno, il settore legato all’Asia, in particolare alla Cina, ha registrato una performance al di sotto della media sia nei mercati azionari che in quelli obbligazionari. Queste aree rappresentano una componente frequente di un portafoglio di investimento. Nonostante il calo di inizio anno, che si protrae dal periodo precedente, non vi è motivo di preoccupazione. Al contrario, se si è investito in questa regione, il consiglio è di perseverare, come si farebbe con gli investimenti in cui si ha fiducia.

È importante considerare che quest’area conta attualmente 4,6 miliardi di abitanti, e ci si aspetta che entro il 2030 raggiungerà i 5,3 miliardi. Pertanto, la crescita demografica rappresenta un’opportunità in costante espansione. Ad esempio, prendiamo in considerazione l’India, la quale ha registrato un aumento del PIL del 5% per quest’anno, confermandosi tra le economie in più rapida crescita a livello globale. Anche la Cina presenta dati interessanti, come l’aumento significativo delle transazioni immobiliari nel settore residenziale.

Inoltre, molte aziende nell’area asiatica hanno riportato aumenti di fatturato del 20% anno dopo anno. Pertanto, ci sono diversi fattori che suggeriscono di mantenere gli investimenti e le proprie risorse in questa regione, in attesa di miglioramenti sui mercati finanziari.