La prima cosa che faccio la mattina quando arrivo in ufficio, dopo aver bevuto il caffè, è andare a vedere l’andamento di un indice che secondo me è molto interessante, molto importante da un punto di vista economico finanziario. Si chiama CRB Index, un indice che rappresenta 19 materie prime tra le più importanti a livello globale, che vanno dal settore industriale a quello energetico, fino arrivare al settore agricolo. Chiaramente sono materie prime che si muovono in maniera differente a livello globale a seconda dell’andamento. Ci sono alcune materie prime che sono legate al ciclo economico e alcune invece che sono bene rifugio come può essere l’oro.
È molto interessante monitorare questo indice in quanto è il prezzo delle materie prime, anticipa l’andamento inflattivo e il prezzo delle obbligazioni, a sua volta è correlato rispetto all’andamento inflattivo. Quindi se l’inflazione è alta, solitamente il titolo obbligazionario scende di prezzo. O per lo meno quando è in salita scende di prezzo. Quindi questo è un indice anticipatore.
CRB: cos’è, composizione e come interpretare indice materie prime
Il Refinitiv/CoreCommodity CRB Index, noto anche come CRB Index, costituisce un ampio indicatore delle commodity. La sua creazione ha avuto l’obiettivo di fornire una rappresentazione accurata delle variazioni dei prezzi delle materie prime, sia quelli a prezzo spot che future. L’indice viene aggiornato regolarmente per mantenere la sua validità come punto di riferimento affidabile per economisti, analisti, trader e gestori di asset. Dall’anno 1957, sono state effettuate dieci revisioni delle sue componenti, con la prima avvenuta nel 1961 e l’ultima nel 2005.
Nel 2005, in seguito all’ultima revisione, l’indice ha assunto il nome di Thomson Reuters/Jefferies CRB Index, riflettendo l’importante contributo di Reuters per garantire un’adeguata rappresentazione del moderno mercato delle materie prime.
Oltre a fornire preziose informazioni per gli operatori del settore delle materie prime, l’indice CRB offre un valido supporto anche alle aziende coinvolte nella catena di approvvigionamento delle materie prime. Queste ragioni hanno reso l’indice CRB un punto di riferimento globale consolidato in questo mercato, utilizzato dalle società di gestione per creare ETC legati a questa classe di asset. Attualmente, l’indice è noto come Refinitiv/CoreCommodity CRB Index.
L’indice Refinitiv/CoreCommodity CRB Index replica ora ben 19 materie prime. Le materie prime vengono suddivise in quattro gruppi in base alla loro liquidità. Il primo gruppo comprende i prodotti petroliferi con un peso massimo del 33%. Il secondo gruppo, con un peso massimo del 42%, include le sette materie prime più liquide (con ponderazione del 6% ciascuna). Il terzo gruppo ha un peso massimo del 20% e comprende quattro materie prime altrettanto liquide (con ponderazione del 5% ciascuna). Infine, il quarto gruppo contiene cinque materie prime (ciascuna con ponderazione dell’1%) e ha un limite massimo del 5%.
Come evidente, le materie prime coprono una vasta gamma di beni, ognuno con andamenti potenzialmente molto diversi. Spesso, nello stesso anno, si possono riscontrare significative differenze di performance tra le diverse categorie di materie prime. Le forze trainanti dietro la performance delle materie prime agricole, ad esempio, possono essere differenti da quelle nel settore energetico o dei metalli industriali. Alcune materie prime sono influenzate dal ciclo economico, mentre altre sono considerate beni rifugio durante periodi di mercato avversi, come i metalli preziosi.
L’indice CRB, insieme ad altri indici che cercano di tracciare l’andamento complessivo delle materie prime, contribuisce a bilanciare le variazioni e le fluttuazioni tra le diverse materie prime, riducendo i differenziali di performance e offrendo una rappresentazione più stabile dell’andamento di questa classe di asset.